Da ragazzina ho amato particolarmente le opere di Emilio Salgari quindi, quando di recente ho letto l'articolo de La Stampa "Quando Sandokan andava a passeggio in corso Casale" mi sono tornate in mente tutte le emozioni provate alla lettura dei suoi romanzi.
Vi chiederete perché Sandokan passeggiasse in corso Casale, ovviamente perché il civico 205 corrisponde alla casa dove Salgari visse gli ultimi anni della sua vita. Chissà se sarebbe stato contento di vedere che nel febbraio del 1976 una folla urlante e festosa accoglieva l'attore indiano Kabir Bedi /Sandokan!
L'attore ricambiò l'affetto dei fan con gentilezza e pazienza.
Della casa di Salgari comunque resta solo una targa che ricorda tristemente come l'ultimo periodo della sua vita sia stato difficile.
Sebbene nel 1897 avesse ricevuto il titolo di cavaliere dalla regina Margherita di Savoia, Salgari non fu mai preso in considerazione dagli ambienti letterari dell'epoca, giudicato uno scrittore di serie B, uno scrittore per l'intrattenimento dei ragazzi sebbene i suoi romanzi venissero letti trasversalmente da tutti!
Entrambi impavidi, coraggiosi quanto avventati, senza mezze misure, trascinati in mille avventure per ragioni di cuore o in lotta per la libertà o persino per vendetta sono personaggi fortemente caratterizzati a cui il lettore si appassiona facilmente!
Tremal-Naik è un cacciatore di serpenti di origini bengalesi, descritto come uomo possente dal fisico imponente, statuario e soprattutto bello (a detta dello stesso autore l'unico che lo supera in bellezza è Sandokan!)
Del romanzo "I misteri della jungla nera" ricordo che mi affascinavano le descrizioni minuziose di ambienti e costumi quanto i dialoghi che trovavo divertenti, ma la cosa più avvincente era la forza che sprigionavano i personaggi persino Kammamuri, l'inseparabile fedele servo di Tremal-Naik, viveva di una sua particolare bellezza nel ruolo che ricopriva.
Sebbene i romanzi più conosciuti sono quelli legati ai cicli dei pirati della Malesia (grazie anche alla trasposizione televisiva del 1976) Salgari scrisse in realtà più di 200 romanzi che spaziavano dal tema storico al western fino agli albori della fantascienza!
Nel 1907 uscì "Le meraviglie del 2000", (che Salgari firmò con lo pseudonimo di Guido Altieri) illustrato da Carlo Chiostri può essere a pieno diritto considerato il più importante testo della protofantascienza italiana!
E' un viaggio nel futuro compiuto da due uomini che, grazie alla scoperta del principio attivo di una strana pianta esotica che sospende le funzioni vitali, riescono a viaggiare nel tempo dal 1903 al 2003!
La società del futuro che viene descritta è caotica e profondamente mutata: macchine volanti, treni sotterranei, città sottomarine e altre mirabolanti meraviglie tecnologiche governano la vita degli uomini.
I personaggi non riuscendo ad adattarsi alla nuova realtà finiscono ricoverati in un manicomio. La vita frenetica inquinata dall'influsso negativo delle emanazioni elettriche profuse in tutto il mondo deteriorano drammaticamente il sistema nervoso umano...
I romanzi di Salgari, forti delle capacità e della potenza narrativa di Salgari avevano bisogno di illustratori capaci di tradurre la ricchezza narrativa in immagini altrettanto efficaci.
Sono stati molti gli illustratori che si sono misurati con le sue opere, tra questi vi parlerò di alcuni di loro:
Gennaro AMATO (1857-1947)
Illustratore, fotografo e giornalista napoletano ha illustrato per primo la maggior parte delle opere salgariane pubblicate dall'editore genovese Donath.
Esordisce in un giornale satirico napoletano con tavole caricaturali. E' uno dei pochi artisti dell'epoca a lavorare anche all'estero infatti collabora con L'Illustration francese e The Illustrated London News per cui viaggia come inviato speciale in Russia e a Creta. E' noto anche per aver ritratto l'assassino di Re Umberto I e per essere stato l'unico artista ammesso al cospetto della sua salma.
Rispetto agli altri illustratori delle opere di Salgari, Amato seppe cogliere e dare risalto all'aspetto più cupo e tenebroso dei romanzi che esaltava grazie al suo stile asciutto e forte.
Fu lui a creare quella che è l'immagine più conosciuta di Sandokan ovvero il personaggio cupo, imprevedibile, aggressivo e con gli occhi di tigre... che se ci pensate è esattamente ricalcato anche da Kabir Bedi!
Nelle sue illustrazioni pone maggiore attenzione alle ambientazioni, alle profondità misteriose come le foreste impenetrabili o i ghetti o le città babeliche, sottolinea i personaggi folli, le torture, il mistero e l'orrore il tutto reso drammatico e rafforzato dal suo uso massiccio di macchie di colore capaci di rendere al massimo l'aspetto cupo e tenebroso delle vicende narrate.
Vi chiederete perché Sandokan passeggiasse in corso Casale, ovviamente perché il civico 205 corrisponde alla casa dove Salgari visse gli ultimi anni della sua vita. Chissà se sarebbe stato contento di vedere che nel febbraio del 1976 una folla urlante e festosa accoglieva l'attore indiano Kabir Bedi /Sandokan!
L'attore ricambiò l'affetto dei fan con gentilezza e pazienza.
Della casa di Salgari comunque resta solo una targa che ricorda tristemente come l'ultimo periodo della sua vita sia stato difficile.
Sebbene nel 1897 avesse ricevuto il titolo di cavaliere dalla regina Margherita di Savoia, Salgari non fu mai preso in considerazione dagli ambienti letterari dell'epoca, giudicato uno scrittore di serie B, uno scrittore per l'intrattenimento dei ragazzi sebbene i suoi romanzi venissero letti trasversalmente da tutti!
Oggi la letteratura per ragazzi ha una dignità che prima sicuramente non le era riconosciuta ma nonostante tutto non mi sento di poter dire che venga valutata al pari delle letteratura per adulti...
Personalmente posso dire che la lettura dei suoi libri è stata particolarmente fondante per i miei processi immaginativi, i fortissimi stimoli hanno allenato la mia fantasia e la mia capacità di creare mentalmente scene complesse e articolate.
Il primo personaggio salgariano che ho conosciuto non è stato Sandokan ma Tremal-Naik ne "I misteri della jungla nera" edito da Fabbri nel 1968 con illustrazioni di Ergan.
Fabbri Editore - 1968 |
Ed Donath - prima edizione 1895 - ill.A.Della Valle |
La prima edizione del romanzo risale al 1895, sebbene fosse stato pubblicato a puntate nel 1887, ed insieme a "Le tigri di Mompracem" risulta essere la base su cui Salgari ha poi creato il ciclo dei pirati della Malesia saga di romanzi d'avventura entro cui confluiranno i personaggi di Sandokan e Tremal-Naik.
Tremal-Naik è un cacciatore di serpenti di origini bengalesi, descritto come uomo possente dal fisico imponente, statuario e soprattutto bello (a detta dello stesso autore l'unico che lo supera in bellezza è Sandokan!)
Magnus - Tremal-Naik |
Sebbene i romanzi più conosciuti sono quelli legati ai cicli dei pirati della Malesia (grazie anche alla trasposizione televisiva del 1976) Salgari scrisse in realtà più di 200 romanzi che spaziavano dal tema storico al western fino agli albori della fantascienza!
Nel 1907 uscì "Le meraviglie del 2000", (che Salgari firmò con lo pseudonimo di Guido Altieri) illustrato da Carlo Chiostri può essere a pieno diritto considerato il più importante testo della protofantascienza italiana!
E' un viaggio nel futuro compiuto da due uomini che, grazie alla scoperta del principio attivo di una strana pianta esotica che sospende le funzioni vitali, riescono a viaggiare nel tempo dal 1903 al 2003!
La società del futuro che viene descritta è caotica e profondamente mutata: macchine volanti, treni sotterranei, città sottomarine e altre mirabolanti meraviglie tecnologiche governano la vita degli uomini.
I personaggi non riuscendo ad adattarsi alla nuova realtà finiscono ricoverati in un manicomio. La vita frenetica inquinata dall'influsso negativo delle emanazioni elettriche profuse in tutto il mondo deteriorano drammaticamente il sistema nervoso umano...
Illustrazione di Carlo Chiostri |
Sono stati molti gli illustratori che si sono misurati con le sue opere, tra questi vi parlerò di alcuni di loro:
Gennaro AMATO (1857-1947)
Illustratore, fotografo e giornalista napoletano ha illustrato per primo la maggior parte delle opere salgariane pubblicate dall'editore genovese Donath.
Esordisce in un giornale satirico napoletano con tavole caricaturali. E' uno dei pochi artisti dell'epoca a lavorare anche all'estero infatti collabora con L'Illustration francese e The Illustrated London News per cui viaggia come inviato speciale in Russia e a Creta. E' noto anche per aver ritratto l'assassino di Re Umberto I e per essere stato l'unico artista ammesso al cospetto della sua salma.
Rispetto agli altri illustratori delle opere di Salgari, Amato seppe cogliere e dare risalto all'aspetto più cupo e tenebroso dei romanzi che esaltava grazie al suo stile asciutto e forte.
Illustrazione di Gennaro Amato |
Nelle sue illustrazioni pone maggiore attenzione alle ambientazioni, alle profondità misteriose come le foreste impenetrabili o i ghetti o le città babeliche, sottolinea i personaggi folli, le torture, il mistero e l'orrore il tutto reso drammatico e rafforzato dal suo uso massiccio di macchie di colore capaci di rendere al massimo l'aspetto cupo e tenebroso delle vicende narrate.
Salgari - Le pantere di Algeri - ill G.Amato |
Piepin GAMBA, al secolo Giuseppe Garuti (1868-1954)
Modenese, eclettico esordisce quindicenne illustrando giornali satirici. Usa lo pseudonimo di Piepin Gamba firmandosi con il monogramma di una gamba femminile incrociata ad una pipa. Nel 1895 illustra "I misteri della jungla nera" e diventa amico di Salgari al punto da lavorare gomito a gomito con lo scrittore durante la creazione degli schizzi delle illustrazioni.
I tratti marcati delle sue figure e la composizione delle immagini si avvicinano molto alla moderna concezione del fumetto. Tra tutti gli illustratori è quello che mantiene nel suo segno l'aspetto più ironico.
Costumista di teatro collabora artisticamente con il Teatro Carlo Felice di Genova e con la Scala di Milano. Frequenta per un breve periodo i futuristi conoscendo Marinetti e Boccioni.
Salgari - Le tigri di Mompracem - 1906 - ill. cover P.Gamba |
Salgari - Il Corsaro Nero - 1898 - ill. interne P.Gamba |
Alberto DELLA VALLE (1851-1928)
Pittore, illustratore, fotografo napoletano, figlio di un colonnello dell'esercito borbonico rinuncia alla carriera militare imposta dal padre per dedicarsi all'arte. Trasferitosi a Genova viene chiamato dall'editore Donath per realizzare alcune copertine salgariane insieme a Gamba. Praticamente Gamba e Della Valle arrivarono a rinforzo del povero Gennaro Amato sommerso dalla mole infinita di illustrazioni da realizzare per i romanzi di Salgari.
I tre diventano amici e nel contempo conoscono Salgari che all'epoca viveva a Genova per stare a diretto contatto con l'editore.
Nasce così una bella collaborazione tra artisti destinata a concludersi nel momento in cui Salgari cambia editore passando alle edizioni Bemporad.
Della Valle proseguirà a illustrare i romanzi di Salgari per l'editore Bemporad ritraendo se stesso nei panni di Yanez ma anche in quelli di Sandokan in "Sandokan alla riscossa."
Illustrazione di Alberto Della Valle |
Della Valle e Salgari lavoravano sempre insieme, definivano e impostavano le copertine utilizzando schizzi e fotografie. Per le fotografie mettevano in posa i propri figli travestiti da modelli, e scattavano le foto che servivano da modelli per le illustrazioni.
Foto di Alberto Della Valle |
Quello che interessava Della Valle non era la riproduzione realistica ma l'effetto sfumato dato dalla dissolvenza dei contorni delle foto che rendeva l'immagine come immersa in uno scenario onirico e dava al suo segno una cifra morbida ed elegante.
Jolanda, la figlia del Corsaro Nero - Salgari - Ed.Donath - 1905 - ill. A.Della Valle |
Il suo stile era quello più fedele alle atmosfere salgariane, preciso e altrettanto maniacale nel riprodurre i minimi dettagli descritti nel testo.
Tra le copertine più belle sicuramente ci sono quelle ispirate allo stile Liberty dove le figure dei personaggi o degli animali in primo piano spiccano dai fondi dorati.
Illustrazione di Alberto Della Valle |
Nell'archivio Matania di Napoli sono conservate le foto e le matrici originali degli scatti realizzati per le illustrazioni salgariane.
Con questi miei ricordi spero di aver acceso la vostra curiosità e il desiderio di andare a rileggere alcuni dei suoi romanzi!
A presto
Silvia Forzani
Per approfondimenti:
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